Ti sei mai chiesto perché il sito di tuo cugino rimane inchiodato a pagina 10 di Google mentre quello di un personal trainer sconosciuto salta fuori ovunque? Io me lo chiedo da anni, visto che ci sono passato anch'io. Nel 2025, fare SEO significa affrontare una giungla di strumenti, decisioni e 'dritte' (spesso discutibili): in questa guida ti racconto ciò che ho imparato sulla mia pelle (e qualche volta a mie spese) per provare a risaltare su Google... o almeno non scomparire nel nulla!
Come ho scoperto che scegliere le parole giuste può cambiare tutto
Quando ho iniziato a interessarmi alla SEO per principianti, pensavo che bastasse scrivere contenuti di qualità e aspettare che Google facesse il resto. In realtà, la vera svolta è arrivata quando ho capito quanto sia fondamentale la ricerca parole chiave. Sembra un’attività noiosa, quasi tecnica, ma è il vero punto di partenza per chiunque voglia migliorare la visibilità online. Senza le parole giuste, anche il miglior articolo rischia di restare invisibile.
All’inizio, mi sentivo un po’ perso: come si fa a scegliere le keyword giuste? Ho scoperto che esistono strumenti che semplificano molto la vita, come Keywords Everywhere. È un’estensione gratuita che si può installare su Chrome, Firefox o Edge, e ti mostra direttamente su Google il volume di ricerca mensile delle parole chiave che ti interessano. Sembra una banalità, ma vedere quei numeri accanto alle ricerche cambia tutto.
Un esempio concreto: il personal trainer online
Per capire meglio il processo, facciamo un esempio pratico. Immagina di essere un personal trainer che vuole aiutare le persone a fare esercizi a casa. Una delle prime keyword che mi è venuta in mente è easy workouts at home. Ho digitato questa frase su Google e, grazie a Keywords Everywhere, ho visto subito che ha circa 3000 ricerche mensili. Un numero niente male, soprattutto per chi è agli inizi e vuole intercettare un pubblico ampio.
Ma non mi sono fermato qui. Ho iniziato a scorrere la pagina e ho notato i widget di Keywords Everywhere che suggeriscono parole chiave correlate e long tail keywords. Ad esempio, seven exercises to do every day ha circa 2000 ricerche mensili. Un’altra frase, easy workouts at home to lose belly fat, ne ha solo 110. A prima vista può sembrare poco, ma qui entra in gioco un principio fondamentale della SEO per principianti: non tutte le parole valgono mille click. Spesso le long tail keywords sono molto più efficaci, soprattutto per chi parte da zero.
Perché le long tail keywords sono preziose
Le long tail keywords sono frasi più specifiche e meno competitive. Anche se il volume di ricerca è basso, attirano un pubblico molto più mirato. Se, ad esempio, qualcuno cerca easy workouts at home to lose belly fat, sta già dicendo esattamente cosa vuole. Ecco perché, come dice una delle regole d’oro che ho imparato:
"Se il volume di ricerca è basso ma la parola è in linea con ciò che offri, prendila lo stesso!"
Questa strategia mi ha aiutato a non sottovalutare mai le keyword con pochi click. Anzi, spesso sono proprio quelle che portano i primi risultati concreti, perché la concorrenza è minore e il pubblico è più motivato.
Come scegliere le parole chiave giuste: il mio metodo
Parto sempre da una lista di idee: scrivo tutte le parole e frasi che rappresentano il mio business o il mio contenuto.
Uso Keywords Everywhere per vedere il volume di ricerca di ciascuna keyword e scopro nuove idee grazie ai suggerimenti automatici.
Non scarto mai le keyword con volumi bassi: se sono rilevanti per il mio pubblico, le tengo in considerazione.
Segno le keyword migliori tra i preferiti usando la funzione “star” dell’estensione, così posso tornare a lavorarci in seguito.
La ricerca delle parole chiave non è solo una questione di numeri. Serve anche intuito, un pizzico di creatività e la voglia di testare cosa funziona davvero per il proprio pubblico. Gli strumenti come Keywords Everywhere aiutano, ma alla fine è l’esperienza personale a fare la differenza.
Le ricerche dimostrano che la ricerca parole chiave resta il pilastro di ogni strategia SEO efficace, soprattutto nel 2025, dove la concorrenza online è sempre più agguerrita e gli algoritmi dei motori di ricerca cambiano continuamente. Utilizzare strumenti affidabili e aggiornarsi sulle nuove tendenze, come l’uso di AI e l’ottimizzazione mobile, è ormai indispensabile per chi vuole emergere.
In sintesi, scegliere le parole giuste può davvero cambiare tutto. Non serve essere esperti: basta un po’ di curiosità, gli strumenti giusti e la voglia di imparare dai propri errori. E, soprattutto, ricordarsi che anche una keyword con dieci ricerche può essere la chiave per raggiungere il pubblico giusto.
SEO On Page: dove ogni dettaglio (anche noioso) conta
Quando si parla di SEO On Page, spesso si pensa solo a grandi strategie o a trucchi segreti. In realtà, la vera differenza la fanno i dettagli, anche quelli che sembrano più noiosi. Ogni elemento della pagina – dall’URL al titolo, dalla meta description agli heading – è il primo biglietto da visita per Google. E sì, anche per chi cerca online e decide in pochi secondi se cliccare o meno.
URL: breve, chiaro e ottimizzato
Partiamo dall’URL. Spesso mi capita di vedere pagine con indirizzi lunghissimi o pieni di parole inutili. La Ottimizzazione SEO parte proprio da qui: un URL breve, pulito e che contenga la parola chiave principale. Ad esempio, se la pagina si chiama “trenta minuti workout”, conviene modificarla in “easy workouts at home” se questo è il termine che gli utenti cercano di più. Così facendo, Google capisce subito di cosa parla la pagina e anche l’utente si orienta meglio.
Title tag e meta description: la vetrina nei risultati di ricerca
Il title tag è la prima cosa che appare nei risultati di ricerca. Deve essere diretto, contenere la keyword e invogliare al click. La meta description, invece, è quella breve descrizione che compare sotto il titolo. Non serve solo a riempire uno spazio: una meta description ben scritta aumenta il CTR (Click Through Rate) e aiuta Google a capire il contenuto della pagina. Secondo la Guida SEO 2025, l’ottimizzazione delle URL e delle meta description è fondamentale per migliorare la visibilità nei risultati di ricerca.
Heading: l’ordine che piace a Google (e agli utenti)
Gli heading (h1, h2, h3…) sono come i capitoli di un libro. Un h1 per il titolo principale, h2 per le sezioni, h3 per i dettagli. Sembra banale, ma spesso vedo pagine con heading poco descrittivi o usati a caso. Una pagina ben ottimizzata presenta un solo h1 (il titolo), diversi h2 e h3 descrittivi, e URL brevi.
"Le heading sono come i capitoli di un libro: se sono vaghe, nessuno legge il finale!"
Durante una recente analisi con SEO Minion (strumento che consiglio, specie se hai il piano Silver di Keywords Everywhere), ho notato che una pagina concorrente aveva h3 poco descrittivi. Ad esempio, invece di “Plank per principianti”, c’era solo “Workout 1”. Questo rende difficile sia per Google che per l’utente capire il contenuto. Meglio essere chiari: “Plank per principianti”, “Push up a casa”, “Jumping jack per tutti”.
Immagini: non solo estetica, ma anche contesto
Molti sottovalutano le immagini. In realtà, inserire immagini pertinenti in ogni sezione aiuta sia l’utente che Google. Le immagini danno contesto, rendono il contenuto più leggibile e possono portare traffico extra da Google Immagini. Ricorda di usare alt text descrittivi che includano la keyword, ma senza esagerare.
Un esempio pratico: analizzando una pagina fitness, ho visto che c’erano solo video e pochissimo testo. Le pagine che si posizionano meglio, invece, alternano testo, immagini e video, con descrizioni dettagliate per ogni esercizio. Così ogni sezione è valorizzata e arricchita, e la pagina risponde meglio alle esigenze degli utenti.
Struttura e contenuto: originalità e ordine
La Ottimizzazione Sito Web non è solo tecnica: serve anche buon senso. Un contenuto originale, ben strutturato e ordinato aiuta sia l’utente che il motore di ricerca. Se hai già una pagina che tratta un argomento, ottimizzala seguendo questi passaggi. Se invece manca, crea una nuova pagina partendo dalla ricerca delle parole chiave più rilevanti (usando strumenti come SEO Minion o Google Trends).
Ricorda: la SEO On Page nel 2025 non è solo una questione di algoritmi, ma di attenzione ai dettagli. Gli algoritmi cambiano, ma la chiarezza e l’ordine restano sempre vincenti. E se vuoi davvero fare la differenza, dedica tempo a ogni elemento, anche a quelli che sembrano più noiosi.
Backlink: la parte social(e) della SEO che nessuno ti racconta veramente
Quando si parla di SEO Off Page, la prima cosa che viene in mente sono i backlink. Ma spesso, quello che non viene detto abbastanza è quanto questa sia, in realtà, la parte più “sociale” della SEO. Non è solo una questione di numeri o di tecnicismi: è una questione di relazioni, di reputazione, di contatti. E, soprattutto, di come gli altri siti parlano di te.
Mi capita spesso di analizzare i risultati delle ricerche su Google e di notare un dettaglio curioso: le pagine che occupano le prime posizioni non sono sempre quelle con il contenuto migliore. Anzi, a volte il loro contenuto è piuttosto semplice, quasi scarno. Eppure, sono lì in alto. Perché? La risposta, quasi sempre, è nei backlink. Siti come Shopify, Eventbrite, Forbes, Business Insider – solo per citarne alcuni – spesso linkano queste pagine, dando loro un’autorevolezza che Google premia.
Facciamo un esempio concreto. Ho analizzato un sito con una Domain Authority (DA) di 51 su 100. Non è un valore stellare, ma nemmeno basso. Quello che fa la differenza, però, è la quantità e la qualità dei backlink che riceve. Utilizzando strumenti come Keywords Everywhere, ho scoperto che molti dei backlink non puntano alla singola pagina che si posiziona bene, ma all’intero dominio. E questi backlink arrivano proprio da siti importanti come Shopify, Eventbrite, Forbes e Business Insider.
Questa scoperta mi ha fatto riflettere: spesso, per scalare la SERP, non basta avere una pagina perfetta dal punto di vista dell’ottimizzazione On Page. Serve una Backlink Strategia ben studiata. E qui entra in gioco la parte sociale della SEO. Bisogna imparare ad analizzare la concorrenza, capire da dove arrivano i loro link, e chiedersi: posso ottenere anche io un link da questi siti? Posso propormi per una collaborazione, un guest post, o magari essere inserito in una lista di esperti del settore?
La ricerca mostra che l’acquisizione di backlink attraverso strategie come i guest post è fondamentale per il posizionamento su Google. Non si tratta solo di quantità, ma soprattutto di qualità. Un backlink da un sito autorevole può letteralmente cambiare il destino di una pagina. Come dice un vecchio adagio tra chi si occupa di SEO:
"A volte basta una citazione su un sito giusto per cambiare tutto il traffico del tuo anno!"
E non è un’esagerazione. Essere menzionati tra i migliori trainer della propria zona, ad esempio, può portare una visibilità che nessuna ottimizzazione tecnica riuscirebbe a garantire da sola. È un po’ come essere invitati a parlare a una conferenza importante: improvvisamente, tutti ti notano, anche se il tuo intervento non è il più brillante della giornata.
Un altro aspetto interessante che ho notato è che i backlink non sono sempre diretti alla pagina che vogliamo posizionare. Spesso sono distribuiti su tutto il dominio. Questo significa che lavorare sulla reputazione complessiva del sito, magari con collaborazioni trasversali, può avere un impatto positivo su tutte le pagine, anche quelle più deboli dal punto di vista dei contenuti.
Nel 2025, la SEO Off Page non è più solo una questione di “link building” in senso stretto. È diventata una vera e propria attività di networking digitale. Bisogna imparare a costruire relazioni, a proporsi come risorsa utile, a collaborare con altri professionisti e siti del proprio settore. E bisogna farlo in modo autentico, senza forzature, puntando sempre sulla qualità.
In conclusione, se vuoi davvero migliorare il tuo posizionamento su Google, non trascurare la dimensione sociale della SEO. Analizza i backlink dei tuoi concorrenti, cerca opportunità di collaborazione, proponiti per guest post e cerca di essere presente dove conta davvero. Perché, come ho imparato sulla mia pelle, a volte basta una sola citazione sul sito giusto per cambiare tutto il traffico del tuo anno.



